Giovedì i prezzi del petrolio sono aumentati, mentre Iran e Israele hanno continuato a bombardarsi a vicenda per tutta la notte, mentre il mondo è in attesa di conoscere la decisione del presidente degli Stati Uniti Trump di unirsi al conflitto.
I future sul Brent sono saliti dello 0,5% a 77,06 dollari al barile alle 09:13 GMT, mentre i future sul West Texas statunitense di luglio sono saliti dello 0,7% a 75,68 dollari al barile.
Di recente, quando Israele ha avviato la sua campagna di attacchi aerei, il Brent ha raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque mesi, attestandosi a 78,50 dollari.
Giovedì il conflitto è entrato nel suo settimo giorno: Israele ha colpito l'unico impianto nucleare iraniano, mentre un missile iraniano ha colpito un ospedale israeliano.
Goldman Sachs prevede un aumento più elevato
Goldman Sachs ha affermato che il premio sui prezzi del petrolio è di 10 dollari a causa dell'interruzione delle forniture iraniane e del rischio di un'interruzione ancora più ampia delle spedizioni regionali, che potrebbe far salire il Brent sopra i 90 dollari al barile.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di non aver ancora deciso se unirsi al conflitto contro l'Iran, il che tiene gli investitori con il fiato sospeso.
Gli analisti hanno lanciato l'allarme: colpire le infrastrutture energetiche dell'Iran rappresenterebbe una minaccia esistenziale per il regime e potrebbe far degenerare il conflitto in una spirale incontrollabile.
In particolare, la possibilità della chiusura dello stretto di Hormuz è motivo di grande preoccupazione per molti investitori e, secondo alcuni analisti, potrebbe far salire i prezzi del petrolio oltre i 120 dollari al barile.
Attualmente l'Iran è il terzo produttore di petrolio dell'OPEC, con 3,3 milioni di barili al giorno.
Riduzione delle scorte negli Stati Uniti
La scorsa settimana l'Energy Information Administration ha segnalato un forte calo di 11,5 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi, per un totale di 420,9 milioni di barili, mentre gli analisti si aspettavano solo un calo di 1,6 milioni di barili.
Le scorte di benzina sono diminuite di 0,2 milioni di barili, attestandosi a 230 milioni di barili, mentre le scorte di distillati sono aumentate di 0,5 milioni di barili, attestandosi a 109,4 milioni di barili.
La Banca d'Inghilterra ha reso noto il risultato del voto di politica monetaria di oggi, durante la riunione del 19 giugno: 6 membri hanno votato a favore del mantenimento dei tassi invariati e 3 membri hanno votato a favore di un taglio dei tassi dello 0,25%.
I mercati si aspettavano un margine più ampio, pari a 7-2, a favore del mantenimento dei tassi stabili.
La Banca nazionale svizzera ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione del 19 giugno, portandoli allo 0,00%, il livello più basso da giugno 2022, come previsto dagli analisti.